12.03.2018

La responsabilità è un principio

Le donne coltivatrici si prendono in carico delle responsabilità, consapevolmente e guidate dai loro valori. Questo si è visto ancora una volta durante la Giornata della Contadina svoltasi ieri a Bolzano.

“Noi donne coltivatrici diamo forma all’agricoltura e alla campagna, alla famiglia e alla società con responsabilità, attraverso la nostra versatilità, la nostra creatività e la nostra gioia” afferma la Presidente delle Donne Coltivatrici Hiltraud Erschbamer.

La stessa presidente invia inoltre un appello diretto alla politica: “La responsabilità non è oggetto di scambio. Voi egregi rappresentanti politici, avete delle responsabilità nel mondo politico, noi nella natura. Abbiamo bisogno di condizioni generali in modo che il nostro piccolo territorio contadino possa continuare a svilupparsi, e inoltre affinché si possano offrire prodotti di qualità ancora più alta. La responsabilità è un principio, non un problema”.

L’ospite speciale Brigitte Scherb, presidente dell’Unione Landfrauenverband tedesca, ha espresso a proposito parole chiare: “Ognuno di noi deve ripetersi: il mondo è stato creato per me, perciò ne sono anch’io in parte responsabile. Non possiamo prevedere il futuro, però possiamo creare basi solide per il futuro, perché il futuro si può costruire”.

Per questo motivo c’è bisogno di un lavoro di gruppo, di creare una rete forte e di un cambiamento di coscienza, di un ulteriore sviluppo dell’agricoltura e di fare ricorso alla ricerca e alla tecnica. “Il continuo sviluppo della nostra agricoltura e dei lavoratori a essa collegati rappresentano secondo me una dimostrazione di una coscienza responsabile. Noi, come impresa agricola, prendiamo con serietà le nostre responsabilità. In particolare nei confronti delle nostre famiglie e di noi stesse, delle nostre aziende e dei nostri lavoratori, di ciò che produciamo, dell’ambiente e della società e, non per ultimo, delle generazioni future. Questo è quello che facciamo spesso e bene. Dobbiamo solo comunicarlo meglio” prosegue Scherb. La consigliera Maria Kuenzer fa inoltre appello alle contadine, chiedendo di non vedere le responsabilità che devono sostenere quotidianamente come un peso, ma invece come possibilità, come valore aggiunto personale, come forza anche per l’azienda: “Fidiamoci nel chiamare le nostre responsabilità per nome. Per rendere sostenibile la nostra realtà agricola, abbiamo bisogno di stipendi equi per coloro che rendono possibile questa produzione agricola, che hanno rispetto della proprietà privata e che riconoscono e apprezzano i nostri servizi nel panorama culturale.”

Grata verso il passato, coraggiosa verso il futuro, credente verso l’alto e amorevole verso ciò che la circonda: questo il messaggio espresso da Padre Martin Maria Steiner durante la predica della messa prima dell’Assemblea delle Donne Coltivatrici. Che effettivamente questo sia ciò che molte contadine fanno, lo ha dimostrato l’onorificenza delle vedove. Reinhold Marsoner, membro del Consiglio d Amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio dell’Alto-Adige, e la Presidente delle Donne Coltivatrici Hiltraud Erschbamer hanno presieduto la commemorazione delle sei vedove: Irmgard Linser vedova Thanei, del maso Malot di Mazia, Waltraud Kessler vedova Ungerer, del Kausnhof di Lauregno, Gertraud Frener vedova Jocher, del Frötscherhof di Sant’Andrea, Margarethe Zwischenbrugger vedova Köhl, del Reschengütl di Aldino, Rosa Rindler vedova Trebo, del Zelé di Marebbe e Rosa Schieder vedova Soratoi, del Pardiller di Barbiano – sei donne, che grazie alla passione per l’agricoltura, grazie all’amore per i loro figli e per la loro patria, con gran diligenza e gran coraggio sono riuscite in quello che sembrava impossibile: portare avanti la gestione del loro maso nonostante le sfortune del destino e di tramandarla, ricche di responsabilità, ai loro figli.

Molti applausi si è meritata anche la Contadina dell’Anno 2018 Romana Schuster Pircher del Bachgut a Tarres. Nel suo discorso di saluti offre i suoi ringraziamenti generali attraverso questa preghiera: “Sono orgogliosa di essere contadina e grata di poter lavorare a contatto con la natura. In rappresentanza di tutte le donne coltivatrici altoatesine, porterò avanti questo riconoscimento con gran responsabilità.”

Il Presidente della Provincia Arno Kompatscher ha evidenziato l’orientamento valoriale della famiglia contadina: “Questo radicamento di valori che offre alle giovani generazioni sicurezza per il loro futuro è veramente prezioso. Le donne coltivatrici mostrano una grande responsabilità non solo per questo motivo, ma anche perché sono essenziali nella società, come dimostra la nostra regione”.

Che le donne coltivatrici ricoprano un ruolo centrale nelle aziende agricole a conduzione famigliare, lo sottolinea anche l’assessore provinciale Arnold Schuler: “Nell’ambito culturale e sociale, all’interno dei masi, come attività secondarie e in futuro rafforzate nell’agricoltura sociale: la contadina si assume delle responsabilità determinanti in tutti i campi”.

La deputata Renate Gebhard evidenzia l’importanza delle tradizioni: “Io difendo questa questione e sostengo insieme all’Associazione delle Donne Coltivatrici l’istituzione della Giornata internazionale delle Tradizioni. Le tradizioni sono fondamentali e offrono sostegno. Questo è veramente importante”. Viktor Peintner, in rappresentanza del vice-presidente dell’Unione Contadini dell’Alto-Adige, mette in evidenza la necessità dell’aiuto reciproco: “Insieme possiamo affrontare il futuro, in modo che l’Alto-Adige splenda e prosperi”. Che sia importante sostenere le donne che si assumono delle responsabilità, lo evidenzia anche Paulina Schwarz: “Non è sempre stato così, che le donne si siano prese in carico certe responsabilità. È importante che in futuro ciò venga ancora più rafforzato, e inoltre che aumenti la loro capacità come imprenditrici”. La Giornata della Contadina è stata accompagnata musicalmente dal quartetto „Di Zommsinger“ da San Genesio.

La poetessa Klothilde Oberarsbacher Egger ha presentato in dialetto un’interpretazione umoristica del tema della giornata, nella quale oltretutto racconta del valore dei saluti come „griaßti“ e „pfiati“ o della responsabilità, che nell’acquasantiera ci sia sempre anche sufficiente acqua santa.

In conclusione della giornata Pepi Nestl dell’Hotel Erika di Tirolo ha sorpreso le contadine con una piacevole sorpresa: “Come segno di gratitudine e dell’apprezzamento nei Vostri confronti, offro a sei contadine un soggiorno nel mio hotel. Con questo voglio sottolineare quanto ci serviamo l’uno con l’altro. Quando i diversi ambiti dell’agricoltura camminano insieme sullo stesso percorso, possiamo pensare di guardare indietro e in avanti con speranza, come abbiamo fatto fino ad ora”.

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