Le associazioni contadine e le associazioni femminili in Germania, Lussemburgo, Austria, Svizzera e Alto Adige rappresentano circa 750.000 delle donne nel territorio di lingua tedesca. I presidenti di queste associazioni si sono riuniti quest'anno a Bruxelles per discutere la questione della politica agricola comune (PAC) dopo il 2020 e le sue implicazioni per le contadine e le zone rurali.
Circa il 30% delle aziende agricole nell’unione europea è gestita dalle donne e quasi la metà (43,4%) di forza lavoro è del sesso femminile. Per questo motivo è indispensabile prestare particolare attenzione alle donne nell’ambito della politica agricola comune. "Una delle nostre richieste principali è quella di considerare, nel quadro del secondo pilastro della PAC, i progetti su piccola scala e gestirli in modo non burocratico", dice presidente dell’Associazione delle Donne Coltivatrici Sudtirolesi Hiltraud Erschbamer. Gli esperti e gli eurodeputati sono stati invitati a discutere i modi per attuare le richieste delle associazioni contadine. Il parlamentare dell'Unione europea Herbert Dorfmann ha sottolineato, tra l’altro, i futuri problemi nella produzione di prodotti alimentari: "In futuro dovremo affrontare sempre più le carenze occasionali dei prodotti in quanto ci saranno altre abitudini di consumo. Le aziende agricole devono affrontare grandi sfide".
I presidenti delle Associazioni hanno concordato sul fatto che la PAC dovrebbe garantire la continuità dell'agricoltura e dei redditi agricoli a conduzione familiare. Le donne in particolare sono le protagoniste chiave, perché si impegnano per la sostenibilità economica e sociale dell'azienda agricola e delle loro famiglie. Sarebbe quindi essenziale sottolineare e sostenere il ruolo delle donne nell'agricoltura. Ad esempio, questo ruolo potrebbe essere reso più visibile attraverso le validità statistiche e le prove scientifiche.
Inoltre, è stato discusso il tema della protezione sociale delle donne nel settore agricolo. Il livello retributivo per le donne nelle aree rurali è del 51%, un fatto che richiede maggiori riflessioni e azioni. Il rafforzamento dei diritti sociali delle donne al maso deve essere preso in considerazione più di una volta. Perché "un futuro dell’agricoltura senza le donne è impossibile", hanno detto i presidenti delle associazioni. Il rilancio del gruppo consultivo "Le donne nelle zone rurali" della Commissione europea è destinato a tener conto di una parte delle richieste.
L'Associazione delle Donne Coltivatrici Sudtirolesi ha avuto anche l'opportunità di presentare i propri progetti in fronte al comitato delle donne rurali. Un particolare interesse è stato prestato sull'agricoltura sociale. Per la Erschbamer è importante che tali progetti vengano sostenuti in tutta Europa. Anche la sua idea di introdurre una "giornata internazionale di costumi“ è stata accolta in modo positivo.
Tutte le richieste sono state riassunte e consegnate a Lotta Folfesson, la nuova segretaria generale del COPA (Coordinamento Associazioni professionali agricole).
Foto1: Le presidentesse delle associazioni femminili consegnano un documento di sintesi al segretario generale del COPA.
d.s.a.d.
Christiane Kayser-Kirsch, Presidente- Service Activités Féminines; Luxemburg
Hiltraud Erschbamer, Presidente - Associazione delle Donne Coltivatrici Sudtirolesi
Brigitte Scherb, Presidente - Deutscher LandFrauenverband Lotta Folkesson, Segretaria generale del COPA (Coordinamento Associazioni professionali agricole)
Andrea Schwarzmann, Presidente - ARGE Österreichische Bäuerinnen,
Christine Bühler, Presidente - Schweiz. Bäuerinnen- und Landfrauenverband